Mi ripeto oramai da qualche giorno (più che altro da qualche sera...) che nella mia vita ho amato solo due donne: una l'ho sposata, l'altra no. Con una ho avuto i miei bei momenti, l'altra l'ho solo sognata: e veramente, non dico ad occhi aperti.
domenica 22 dicembre 2013
Incipit?
Mi ripeto oramai da qualche giorno (più che altro da qualche sera...) che nella mia vita ho amato solo due donne: una l'ho sposata, l'altra no. Con una ho avuto i miei bei momenti, l'altra l'ho solo sognata: e veramente, non dico ad occhi aperti.
domenica 17 novembre 2013
Trieste.
Trieste e dintorni. In splendida compagnia :) |
martedì 12 novembre 2013
(Altra) casa dolce casa.
domenica 10 novembre 2013
Casa dolce casa!
Poco da dire e poco da fare: laddove altri elementi socio culturali possono segnare uno iato, cucina aria e panorami lo ricuciono. Marcello ha ragione quando parla di sirene. Questo posto ammalia.
sabato 9 novembre 2013
Casa dolce casa?
Questo posto è speciale. Questo posto è pieno di perché.
Vista dall'alto, dal finestrino dell'aereo, la Sicilia è una regione splendida. Tralasciamo che oggi, già Novembre, in spiaggia c'era gente a fare il bagno; ma no, dico: il verde vivo dei Nebrodi o lo skyline sempre diverso della Montagna, il blu del mare e il nero del cielo con tutte quelle stelle... ma che ce manca, dico, per poter competere con chiunque?
Poi, quando sotto casa oltre mezzanotte un bimominchia si mette con lo stereo a palla, cominci a capire che qualcosa manca. Ma già a Fontanarossa quando vedi (e senti) il personale di terra - così diverso da quello del Marconi - intuisci che qui è diverso. Nel bene e nel male.
Questa non è Italia, questa è la Sicilia: fin troppo orgogliosa della sua unicità, gelosa delle sue bellezze, poco propensa a scollarsi dal suo carattere "spacchioso", dal suo modo di fare strafottente. Qui è tutto "più": più bello, più buono, più nobile o volgare, più perfetto o scadente. Niente vie di mezzo.
Soprattutto all'ombra dell'Etna, la cui esistenza dinamica ma al tempo stesso statica dicono influisca pesantemente anche sul carattere dei locali.
Avevano ragione Tomasi di Lampedusa e Sciascia.
P.s.: la pastasciutta della mamma, le sue olive schiacciate, le melanzane, la crema di peperoncino. Il pane! Come si mangia qui non si mangia da nessun'altra parte.
venerdì 8 novembre 2013
Catania.
Alla fine di una lunga settimana, la prima di questa per me nuova esperienza da disoccupato, si va a casa dalla mamma.
Sarà uno stacco utile. Tornare al mare, all'Etna, rivedere gli amici di una vita passata: allontanarsi dallo smarrimento della mia vita attuale.
Adesso dormo: oggi è stata lunga, domani tra una cosa e l'altra lo sarà di più.
P.s.: la MV Turismoveloce fa veramente cagare. Devo invece rivalutare il GS 2013: credo che andrò a provarlo. L'RT e più bella quella attuale, la Caponord se non fosse Aprilia sarebbe molto carina.
martedì 5 novembre 2013
Sembra passato un anno...
venerdì 1 novembre 2013
The day after.
mercoledì 30 ottobre 2013
-1
Oggi passaggio ufficiale delle competenze. Vedere il mio lavoro sezionato, pronto ad essere esternalizzato o gestito da altri: mi sono sentito come vivisezionato. Esperienze, know how, tutto passato al microscopio ed impacchettato. Un bel pò triste. A questo punto spero che domani si chiuda almeno questa prima fase, diversamente mi sentirei inutile: una zavorra. Memo per le prossime esperienze lavorative: fare in modo già in partenza di trattenere le conoscenze, o in alternativa chiedere che anche gli altri distribuiscano parimenti le loro.
martedì 29 ottobre 2013
-2
La catena, inesorabile, inizia a scendere. Come l'ultima settimana a naja, anche nella mia situazione il count down non è comodo: saperti un "walking dead" inevitabilmente apre punti di vista fino a prima neanche immaginati.
Ho in canna tutta una serie di attività necessarie alla mia ripartenza che però non riesco a fare, perché comunque fino ad oggi torno a casa stanco - da venerdì scorso soprattutto abbastanza "masticato" psicologicamente. Posso concedermi una chiacchiera con l'amico, una pizza e cinema, ma non c'è rischio che inizi la conversione del cv nel nuovo formato Europass: per quello ci vuole la mente fresca, attenta, pasticciare il cv o la lettera di presentazione (che già adesso non sono perfetti) significa rischiare di bruciarsi le candidature.
Non vedo l'ora di chiudere il capitolo, non vedo l'ora di voltare pagina: gli interregni mi ammazzano.
Mah.
Devo farmi forza e coraggio.
Mah.
lunedì 28 ottobre 2013
-3
...confesso che più mi avvicino alla data e più sento un "cambiamento nella Forza" (mode Darth Vader on)...
venerdì 25 ottobre 2013
-6
Una strana calma mi riempie. Come una marea buia e silenziosa. Sono tranquillo aspettando la fine della giornata.
L'attività di oggi è stata al 65% evidenziare le mie attività, le mie macro e micro aree di competenza, di intervento. Per quotare le attività da smistare agli altri reparti ed all'esterno, ma - pro domo mia - per rimpolpare il cv.
A fine giornata ho iniziato ad inscatolare le robe da portare via, a staccare le stampe dalla mia bacheca. Adesso la mia postazione è praticamente anonima, prima di qualsivoglia personalizzazione. Bah, forse un po triste, ma forse no.
Prima di uscire dall'ufficio mi sono lasciato andare ad un monologo sulla gestione (mia) dei cambiamenti traumatici, sul lavorare per vivere e non viceversa, sulla ottima insegnante avuta in dodici anni a lavorarci di fronte - Elisabetta è un mio piccolo mito, professionalmente parlando.
Obiettivi del week end, LinkedIn ed i cv per gli amici.
Sapersi vendere: lo starò facendo nel modo giusto?
Buonanotte.
giovedì 24 ottobre 2013
-7
Bah. Non ho troppa voglia di raccontare, stasera. Sono stanco. In ufficio ho continuato a sgomberare e passare consegne. Le facce di tutte e tutti sono un po tirate. Anche la mia faccia è un po tirata.
Aveva ragione Franco, restare li fino al 31 da un lato mi aiuta a gestire bene l'uscita, dall'altro inevitabilmente logora un po. Conoscendo il mio destino vorrei già essere fuori, vorrei dedicarmi full time al mio c.v., al profilo Linkedin, al futuro insomma.
Vabbé. Dai.
Sto pensando che forse forse un due tre giorni in moto se il tempo tiene quasi quasi me li farò. Cambiare un po aria male non può farmi, anzi. Vedremo.
Vedremo.
mercoledì 23 ottobre 2013
-8
Ufficio. Mille piccole e grandi cose da fare. Controllare le procedure, illustrarle. Dare una mano ad una collega che è più un'amica. Salutare un fornitore che è più un amico - un curriculum in più in giro; farsi preventivare un buon pc, perché gestire le email sul tablet (che andrà via, è aziendale...) non è comodissimo. E poi: salutare un capoarea in visita, risolvere un altro ciappino, giornata vispa!
E poi: aperitivo con un carissimo amico che non vedevo da una vita, quindi a casa, dove devo lottare con una lince per il mio cuscino. Mi mancherà, la mia lince domestica.
Due chiacchiere con un fradeo a Maidstone, altre due con un altro fradeo a Varsavia, altre due con (again!) un altro a Bologna. Una chiacchiera con una figlia che avrei voluto, un saluto veloce alla mamma e - phew!- s'è alfine fatta una certa. Nel bailamme globale ho mandato via una candidatura, forse due.
Avrò la pressione a mille, meglio prendere qualcosina stasera.
Daje ché domani è un altro giorno :)
martedì 22 ottobre 2013
-9
Il fumo - e l'umido - di questi giorni mi hanno messo ko. Oggi sono rimasto a letto, meglio un giorno di tachipirine che rischiare di perderne di più dei pochi che mi rimangono in ufficio. Unico fatto positivo della giornata, il certificato medico per la palestra - entro fine settimana andrò ad iscrivermi. Ogni tanto monta un pò di paura per il prossimo futuro, ma per adesso tengo botta :)
Dovrò rendere questo tablet in azienda, sto ragionando sul comperarne uno o limitarmi all'acquisto del laptop - che comunque dovrò affrontare, non ci sono storie. Il tablet è oggettivamente comodo, ma avendo già uno smartphone forse potrei risparmiare e fare tutto col piccolo S2. Vedremo.
Dai, che domani è un altro giorno.
lunedì 21 ottobre 2013
- 10
domenica 20 ottobre 2013
Si cambia rotta.
18 Ottobre 2013: ricevo la mia lettera di licenziamento, insieme ad altri tre colleghi. Nel corso di dodici anni la famiglia si è sgretolata, l'azienda funziona ma non come dovrebbe, sopratutto gli ultimi due anni il business lascia sul campo parecchi punti di mercato - in un mercato che già di suo è in contrazione.
Dodici anni. Dodici anni durante i quali mi sono sposato, mi sono separato, ho vissuto in quattro case, ho avuto cinque moto e cinque gatte.
Dodici anni di colleghi ed ex colleghi - sopratutto ex colleghi: Ezio, Edvige, Paola e Paolina, Morena, Katia, Luca, Sabrina, Antonio, Massimo, Franco, Werther, Marco, Marika, Margherita. Alcuni ancora li frequento, più o meno spesso: di altri ho perso completamente le tracce. Facce che non rivedrò più.
Dodici anni di uffici che hanno cambiato forma tante volte, di computer sempre più potenti, la famiglia Windows dall'edizione 98 alla ultima 7 Professional. Da qualche parte dovrei ancora avere un cd originale di MS Office 97 Pro.
Adesso si cambia, si volta pagina. Dopo dodici anni mi rimboccherò le maniche per capire dove e come reinventarmi, per scoprire se sono ancora in grado di vendermi - e vendersi bene oggi non mi pare sia facile già a priori...
Mi sento strano. Il cambiamento mi disorienta. Un cambiamento simile poi potrebbe tranquillamente terrorizzarmi - però non ho paura, non ancora almeno. I tempi sono cambiati per tutti, era da mettere in conto che cambiassero anche per me. Niente premio di produzione a fine anno, la quattordicesima temo rimarrà un ricordo, per non parlare poi delle sei settimane di ferie pagate. Andati, puff!
E non sto parlando delle piccole cose di ogni giorno: i sorrisi, gli scazzi, le chiacchiere. Come sopra: almeno il 90% sono volti che non rivedrò più.
Ok. E' necessario darsi da fare. E' indispensabile muoversi per cercare un nuovo equilibrio: e come dissi qualche tempo fa ad una carissima amica, io sono un motociclista: se mi fermo cado.
Sursum corda!
giovedì 8 agosto 2013
Delle coperte di Linus o dei sacchi di mattoni sulla schiena.
domenica 28 luglio 2013
mercoledì 17 luglio 2013
Dimenticavo.
Finora su tutte le strade ho visto motards che salutano e si fermano se pensano che tu sia in difficoltà, automobilisti che si spostano per farti passare e che si fermano se stai per attraversare sulle strisce. Particolari di civiltà.
E alla fine, Varsavia!
Salutato l'amico Guglielmo e la splendida Cracovia il viaggio è ripreso alla volta della destinazione finale. Tutto ok, strada liscia come sono lisce le strade polacche (con i solchi dei mezzi pesanti...), motociclisti che ti salutano e si fermano a chiederti se va tutto bene quando ti vedono a bordo strada - stavo facendo una foto...
Tra Katowice e Lodz: il nulla. Niente. Nada. Tre stazioni di servizio chiuse e smantellate, quasi in panico finché non ho ne ho trovata una aperta. Poi ci si avvicina alle grosse città, ed in men che non si dica eccomi a Varsavia a consegnare la moto al suo padrone.
Tra un'oretta doccia cambio d'abito and so on :)
martedì 16 luglio 2013
Cracovia.
Una tappa interessante quella da Praga a Cracovia. Condita da tanta autobahn, tanto panorama, uma gomma di trattore persa sulla corsia di marcia da un camion del rusco. E poi l'ennesimo cambiamento di paesaggi, di contesto. Alla fine siamo arrivati in questa metropoli, albergo molto bello anche se senza bar. Giro in centro, mammamia! Praga è carina, ma qui siamo ad un'altro livello - e parliamo di architettura, movida e... gnocca. Vabbe, domani è un'altro giorno e si va a Varsavia. Nottebuona :)
lunedì 15 luglio 2013
Praga.
Partiti da Salisburgo - città un po triste, albergo molto carino: da tornarci - superiamo in scioltezza il confine in direzione Repubblica Ceca. Non prima di passare dal tempio consumistico del motociclista, dove risolvo il problema del bauletto (troppo grande per i suoi supporti...) e delle mie bretelle (troppo piccole per il mio supporto). Strada facendo ci imbattiamo in un enorme cantiere - stanno facendo l'autostrada, sembra stiamo costruendo una città. Pausa "imbiss" a ridosso del confine, poi si lascia l'Austria per le strade ordinarie - pure troppo... - della RepCeca. Traffico ai confini della realtà, sembra un enorme Brennero - la statale, dico. Poi eccola, la nuova autostrada: ti dice anche la temperatura dell'asfalto, meco! E insomma gira che ti gira entriamo nella capitale: Praga. Superato lo choc del costo del parcheggio fscciamo due passi per rimirare il centro storico: da rimanere ore ed ore a fare "oohhhhhh!". Spettacoli architettonici, gnocca a dismisura, una cucina mooolto valida: città promossa a pienamente voti, da tornarci! E per oggi è tutto.
domenica 14 luglio 2013
E si continua.
Oggi giro di tutto rispetto: da menzionare il lago artificiale di Sauris - quelle gallerie sono spettacolari! - Misurina, il passaggio veloce dall'amata Toblach (e qui si aprirebbe una parentesi, ma lasciam stare...).
Lasciati gli amici di T2R e del Motorrad io ed il prode Guglielmo ci siamo diretti verso il confine facendo il passo Stalle: carinissimo! Una strada sbarrata ci ha fatti deviare di circa centocinquanta chilometri, ma alla fine un po stanchini siamo arrivati a Salisburgo. Bel paesone, pieno di :)
Canticchiare l'inno alla gioia non mi rende simpatico, ma l'importante è sempre divertirsi. Adesso so da dove venivano le palle di Mozart che arrivavano sempre in ufficio.
Ah. Lo sapete come si chiama l'Algida qui in Austria? :))))