Questo posto è speciale. Questo posto è pieno di perché.
Vista dall'alto, dal finestrino dell'aereo, la Sicilia è una regione splendida. Tralasciamo che oggi, già Novembre, in spiaggia c'era gente a fare il bagno; ma no, dico: il verde vivo dei Nebrodi o lo skyline sempre diverso della Montagna, il blu del mare e il nero del cielo con tutte quelle stelle... ma che ce manca, dico, per poter competere con chiunque?
Poi, quando sotto casa oltre mezzanotte un bimominchia si mette con lo stereo a palla, cominci a capire che qualcosa manca. Ma già a Fontanarossa quando vedi (e senti) il personale di terra - così diverso da quello del Marconi - intuisci che qui è diverso. Nel bene e nel male.
Questa non è Italia, questa è la Sicilia: fin troppo orgogliosa della sua unicità, gelosa delle sue bellezze, poco propensa a scollarsi dal suo carattere "spacchioso", dal suo modo di fare strafottente. Qui è tutto "più": più bello, più buono, più nobile o volgare, più perfetto o scadente. Niente vie di mezzo.
Soprattutto all'ombra dell'Etna, la cui esistenza dinamica ma al tempo stesso statica dicono influisca pesantemente anche sul carattere dei locali.
Avevano ragione Tomasi di Lampedusa e Sciascia.
P.s.: la pastasciutta della mamma, le sue olive schiacciate, le melanzane, la crema di peperoncino. Il pane! Come si mangia qui non si mangia da nessun'altra parte.
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