domenica 20 ottobre 2013

Si cambia rotta.

2 Febbraio 2001: inizia la mia avventura bolognese, il mio viaggio più complesso, vengo assunto in Bahlsen Italia. E' una società interessante quella che vedo: circa quaranta dipendenti, una struttura IT un pò confusa - nei miei anni milanesi ci ho fatto l'abitudine... - ma un'atmosfera da grande famiglia, dove mi sento quasi subito a casa.

18 Ottobre 2013: ricevo la mia lettera di licenziamento, insieme ad altri tre colleghi. Nel corso di dodici anni la famiglia si è sgretolata, l'azienda funziona ma non come dovrebbe, sopratutto gli ultimi due anni il business lascia sul campo parecchi punti di mercato - in un mercato che già di suo è in contrazione.

Dodici anni. Dodici anni durante i quali mi sono sposato, mi sono separato, ho vissuto in quattro case, ho avuto cinque moto e cinque gatte.
Dodici anni di colleghi ed ex colleghi - sopratutto ex colleghi: Ezio, Edvige, Paola e Paolina, Morena, Katia, Luca, Sabrina, Antonio, Massimo, Franco, Werther, Marco, Marika, Margherita. Alcuni ancora li frequento, più o meno spesso: di altri ho perso completamente le tracce. Facce che non rivedrò più.

Dodici anni di uffici che hanno cambiato forma tante volte, di computer sempre più potenti, la famiglia Windows dall'edizione 98 alla ultima 7 Professional. Da qualche parte dovrei ancora avere un cd originale di MS Office 97 Pro.

Adesso si cambia, si volta pagina. Dopo dodici anni mi rimboccherò le maniche per capire dove e come reinventarmi, per scoprire se sono ancora in grado di vendermi - e vendersi bene oggi non mi pare sia facile già a priori...

Mi sento strano. Il cambiamento mi disorienta. Un cambiamento simile poi potrebbe tranquillamente terrorizzarmi - però non ho paura, non ancora almeno. I tempi sono cambiati per tutti, era da mettere in conto che cambiassero anche per me. Niente premio di produzione a fine anno, la quattordicesima temo rimarrà un ricordo, per non parlare poi delle sei settimane di ferie pagate. Andati, puff!

E non sto parlando delle piccole cose di ogni giorno: i sorrisi, gli scazzi, le chiacchiere. Come sopra: almeno il 90% sono volti che non rivedrò più.

Ok. E' necessario darsi da fare. E' indispensabile muoversi per cercare un nuovo equilibrio: e come dissi qualche tempo fa ad una carissima amica, io sono un motociclista: se mi fermo cado.

Sursum corda!

1 commento:

  1. Bellissimo pezzo, come sai ci sono passato anche io.
    Adesso vediamo di fare in modo che la transizione sia mooolto breve
    Un abbraccio
    Marco

    ps: wrooooooooooooommmm

    RispondiElimina