sabato 20 dicembre 2014

La strada.

Parto.
Ancora.

Sono le cinque del mattino. Spengo la sveglia del cellulare, mi rigiro sul cuscino e sonnecchio per cinque minuti. Poi mi alzo. Bagno, pipì, doccia calda. Macchina del caffé carica ed accesa, mentre va in temperatura chiudo le borse preparate quattro ore fa e preparo l'abbigliamento da viaggio: giacca e pantaloni in cordura, stivali, controllo la batteria dell'interfono bluetooth. Caffé e sigaretta sul balcone e la fisiologia segue il suo corso. Mi vesto.

Chiudo acqua e gas, abbasso le tapparelle, controllo che sia tutto in ordine ed esco da casa.

Lei riposa infreddolita, spero che la batteria non mi faccia scherzi per il freddo e - no, parte al primo colpo. Mentre il motore si riscalda carico le borse nelle valigie laterali, metto il sottocasco ed i sottoguanti in seta perché fa un bel freschino - mi sarò coperto abbastanza?

Sono in sella.

Dopo due chilometri entro in autostrada, direzione Sud: direzione casa!
Quest'anno sono andato già due volte a casa in moto: era estate, le giornate erano lunghe e sopratutto calde - forse anche troppo, dietro la plancia della moto ho fatto dei bagni di sudore, oggi non credo succederà...

L'Appennino è buio e freddo a quest'ora del mattino. Il computer di bordo mi segnala una temperatura esterna di 2,5° e lampeggia per il rischio di ghiaccio. Ho ancora un pò di sonno, in un certo senso sono già stanco, vorrei già essere a casa: ma so che appena uscirà il sole inizierò a riempirmi gli occhi ed il cuore dei panorami che conosco bene, panorami vissuti velocemente tante volte. L'Italia vista a 140kmh dalla sua spina dorsale d'asfalto mi piace, mi affascina.

E mi affascina pensare che in dodici ore posso attraversarla quasi per intero. Al mattino soccmel ed alla sera minchia. Al mattino turtlen ed alla sera pasta chi saiddi. E' bello.

Ci aggiorniamo strada facendo, buona giornata :)

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