domenica 13 luglio 2014

Dal Tirreno all'Adriatico in notturna.



Viaggiare. Ogni tanto ci penso, ma cos'è che mi piace tanto nel viaggiare? L'idea che stai seguendo te stesso? L'infantile e forse stupida gioia nel condurre un veicolo? Cioé, filosoficamente perché un viaggio mi lascia delle tracce emotive così forti dentro? 

Boh? Se vi viene in mente una risposta più o meno concreta o razionale provate a dirmela :D

Io nel frattempo ieri pomeriggio, coinvolgendo in questa piccola avventura un mio nuovo amico blogger - lui si viaggia: ma persulserio, mica come me ;) - ieri pomeriggio alle cinque e qualcosa sono partito da Bologna per una transappenninica dal Tirreno all'Adriatico in notturna.

Giro nato in casa BMW cléb, disegnato a grandi linee dall'indistruttibile Guglielmo, ha visto dieci temerari (deficienti? incoscienti? sognatori ed avventurieri?) partire da Casalecchio di Reno alla volta di Marina di Grosseto: tappa iniziale di un giro che doveva portarci poi sulle coste adriatiche scavallando l'appennino.
Già dai primi chilometri abbiamo sospettato che la tanto sperata compagnia della megamaxi luna piena sarebbe stata diciamo approssimativa: sulla Porrettana (la SS64 che da Bologna porta a Pistoia è una gran strada, forse sottovalutata nei giri mototuristici) subito prima di Vergato abbiamo indossato le tute antiacqua, ed in effetti appena usciti dall'abitato di acqua ne abbiamo presa un bel pò quasi ininterrottamente fino a Marina di Grosseto. Lo sapete che lì abbiamo dieci caccia della FIR sempre pronti negli hangar? Che figata passarci a fianco.

Dopo una cena frugale (oddio, ecco, diciamo, fàmo finta che) abbiamo inforcato le moto già da subito sotto la nostra amica Pioggerellina, che a tratti ha chiamato pure il suo amico Acquazzone. La luna in spiaggia l'abbiamo intuita, più che vederla.

Scansano, Manciano, Pitigliano - con un primo veloce break per vedere le mura della città illuminate di notte, ovviamente siamo arrivati appena fuoritempo.
Quindi da Orvieto a Todi passando a fianco del lago di Corbara (strada molto bella, sopratutto durante un plenilunio asciutto...), la Tre Valli Umbre (carina) e la Valnerina - che fatta con la nebbia alle quattro del mattino, con le luci della Luna che và e del Sole che arriva ha il suo porco perché!

Sbucare alle primissime luci dell'alba sull'altopiano di Castelluccio dalla strada provinciale che da Norcia porta ad Arquata del Tronto è un'esperienza quasi mistica.
A me ricorda molto l'arrivo a Fonte Vetica da Castel del Monte, quando ad un certo punto la visuale si apre a sorpresa e ti ritrovi come in un altro mondo. 
Qui nella "piana" ci fermiano a fare qualche foto ma sopratutto a lasciare che l'alba ci dia il "buongiorno" con negli occhi queste colline che sembrano disegnate al computer, i cinghiali che corrono in fondo, gli appennini accarezzati dalle nuvole... no, vabbé, lasciamo perdere: non so descriverlo, ma posso garantirvi che è bellissimo. Se non volete fare una "notturna" anche voi, prenotate da dormire lì nei pressi ed andateci alle prime ore del mattino: poi ditemi che vi ho dato un cattivo consiglio ;)

Alla fine del giro, ultima faticosissima tappa (le ore di viaggio al buio e sotto la tensione dell'acqua hanno presentato il conto) sul lungomare di Ascoli per le foto di rito, dove in teoria volevamo fermarci un attimo per riposare ma il clima (sopratutto le tre o quattro trombe marine in formazione poco al largo...) ci ha suggerito di risalire in sella alla volta di casa.

Com'è stata questa esperienza? Bellissima.
Cioé: lì per lì ero sempre nervoso, teso, spaventato; ma ad ogni stop vedevo il segmento di tracciato immediatamente precedente come un piccolo bijoux, qualcosa di bello da ricordare.
Pur abituato a guidare di notte da oramai più di dieci anni, sono comunque rimasto stupito della mia resistenza fisica e psicologica (la moto non è l'auto, e guidare sulle provinciali o statali con la pioggia no nè come essere in autostrada). Mi sono reso conto di quanto sia efficiente la mia nuova moto, enormemente più comoda e sicura della Bandit 1250 ma più impegnativa per le masse - comunque un giro così con la B12 non sarei mai riuscito a farlo. Ed è bello trovare sempre conferme nella gente che mi accompagna, negli amici del cléb: con Carlo che mi teneva sveglio con le chiacchiere nell'interfono, Cristian che si è prestato a darmi il cambio in coda piuttosto che ad aspettarmi agli incroci, Giulio che è un mulo da soma; e Maurizioe Gianni che son due da balotta, Lorenzo e Pier che non sto più a citarli perché sarebbe una noia, Guglielmo che se non gli spari alle gomme stai fresco che si ferma. Ed Alessandro, la new entry di questa gita, che ci ha regalato la sua compagnia e si è regalato (spero) una piacevole distrazione dal suo "lavoro" di motoblogger.

Adesso nanna ché son bollito.
Alla prossima :)











4 commenti:

  1. Mi sono (mi hai) regalato e coinvolto in una delle esperienze più fiche che abbia mai fatto! ;)

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  2. Ho viaggiato con questo racconto. Stupende le foto, siete strepitosi..ma questo lo sapete già !
    Debora

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  3. Grandi! Questa è leggenda! W Voi!

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  4. Grande Ale! Bellissimo racconto, bellissimi i posti che avete visto e bellissima idea il giro in notturna....quasi quasi sembrava di esser lì un pochino anche a me! Continua così! :-D Dany

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