lunedì 3 novembre 2014

Dillo alla Luna (no, non porterà fortuna).

Ed è una notte bellissima, e c'è un cielo blu scuro scuro con una Luna che occhieggia, che ti fa cenno d'esserci - fa quasi "ciao" con la manina, se solo avesse una manina. Se solo potesse dire "ciao".

E c'è un vento caldo, fantastico a quest'ora di notte.
E mentre torno a casa ci sono le foglie sulla strada che danzano, le nuvole in alto che viaggiano veloci.

E la mia "bambina meccanica" sente le emozioni del "babbo" e allora setto le sospensioni in modalità sport  e torno a casa in due minuti e mezzo circa. Il motore si fa sentire, non saranno i diecimilaecinquecento giri al minuto di un quattro cilindri in linea ma va bene così. Va bene così.

E forse ho scelto il giorno giusto per decidere, o forse no, forse ho sbagliato. Ma d'altraparte non esiste un manuale per certe cose, certi momenti.

E fumo, fumo troppo: ma con tutto quello che sto vivendo negli ultimi mesi ci sta, fa male alla salute ma ci sta, almeno da questo in parte voglio assolvermi.

Mi tolgo la giacca, apro la finestra, mi siedo dietro al pc; entra il vento a farmi compagnia, muove il fumo dell'ultima Camel della giornata, immagino che mi accarezzi, che mi circondi per portar via i cattivi pensieri.

Accolgo la notte, lascio che la stanchezza vinca, voglio un oblio di almeno sei ore per ricaricare le pile e ricominciare domani con un pò di spunto. Senza di te. Che non ci sarai, ma non potevi esserci.

Bah.
Dicono che prima o poi la ruota girerà a favore: aspettiamo, son qui, vediamo un pò se.