domenica 16 marzo 2014

Una settimana.

Una settimana fa ero preoccupato.
Una settimana fa domani volavo verso casa.
Una settimana è volata, a ben guardare.

Oggi sono più tranquillo, più sereno e torno a casa (l'altra casa) con l'anima più leggera.

Con una sola certezza: avere una casa ovunque è una gran figata :)

Life, season 2014

Anche quest'anno,  all'improvviso si scatena come un meccanismo automatico.
Apro la finestra, la luce del mattino proietta la mia ombra sull'anta dell'armadio; cerco nel marasma i miei capi tecnici: guanti, pantalone, paraschiena, giacca. Controllo le chiavi, i documenti. Bagno la visiera del casco, metto sotto carica l'interfono bluetooth.
Portafogli, sigarette ed accendino, la borsa con gli occhiali da sole e l'attrezzo multiuso che può sempre servire.
Il rito della vestizione, un ultimo controllo prima di uscire di casa: e poi giù,  una rampa di scale e sono in sella.
In sella.
La fatica della prima postura dell'anno, prima seconda e terza zigzagando un pò per riscaldare le gomme, cerco la comodità nell'imbottitura del casco. Abbasso la visiera parasole, let the season begin.
Buongiorno moto, bentornata vita, respiro la mia aria finalmente!

[Colonna sonora: http://youtu.be/mmtQwtcaqLM]

martedì 4 marzo 2014

Notte.

Notte.

La notte qui ha un colore diverso, un significato diverso.
La notte qui è il "blu notte" del cielo mischiato al bianco candido delle nuvole.
E' il giallo dei lampioni dei paesi etnei immerso nel buio più totale - tante stelline brillanti a decorare il fianco ad est del vulcano.
E' il rosso vivo della lava che riga - "una lacrima sul viso"... - questo versante jonico, un'attività officinale sempre in essere.
La notte, questa notte, sono le mie mani sul volante e sul cambio della Renault a noleggio; il display che a grandi cifre indica la velocità di crociera; i Massive Attack che sussurrano dalle casse negli sportelli ("100th windows"); io che guido in autostrada rientrando da Catania, da una serata allegra e spensierata in compagnia di un'amica.

Guido sognando ad occhi aperti di averti nel sedile a fianco. Guido veloce, anche a te piace guidare e penso che in questo siamo simili. Vorrei tu fossi qui, questo buio, questo silenzio chissà se ti piacerebbero - mi piace pensare di si.

A casa. Sul balcone della mia camera. Guardo ancora il cielo, questo cielo così profondo; mi giro verso le luci di Taormina, non sono mai riuscito a fotografarle come vorrei: posso solo guardarle e memorizzarle, goderne, godere di questo panorama. Il mio bastoncino di carta e tabacco che sfrigola tra le dita, aspiro nicotina. Le suole delle mie scarpe scricchiolano sulla cenere lavica che non ho mai pulito bene.

E penso che ti amo ancora, che ti ho sempre amata e che nonostante la distanza e tutto quanto ti amerò sempre. Forse perché non ti ho mai assaggiata; forse perché la tua pelle, i tuoi capelli tra le mie dita non l'ho mai avuti per me. Ti amerò sempre perché ti ho sempre vissuta solo in sogno. Ma chiunque arriverà sarà solo un tuo surrogato, una patch sul mio cuore (sembra la strofa di una canzone).

Filtro tra indice e pollice, le braci volano giù dal balcone tracciando un breve arco luminoso. Chiudo gli occhi. Buonanotte.